“Cioè lui (il medico) deve giudicare la
medicina secondo gli astri, per capire gli astri superiori e quelli inferiori.
Come la medicina è senza valore se non è dal cielo, essa deve essere derivata
dal cielo… per esempio, tutto ciò che riguarda il cervello è condotto al
cervello dalla Luna, ciò che riguarda la milza fluisce a quel posto con mezzi
di Saturno, tutto ciò che riguarda il cuore è portato a questi con mezzi del
Sole. In tal modo i reni sono governati da Venere, il fegato da Giove, la bile
da Marte” (Paracelso).
La
vita sulla nostra Terra è influenzata dai Pianeti, come già in passato si studiava
e si sosteneva con certezza. Noi stessi ne siamo influenzati, come parte del
Tutto-Universo e le Piante non sono da meno; risentono dell’influenza dei
Pianeti e la loro segnatura sorge sotto la loro protezione.
La
Lavanda è una pianta Mercuriale, e porta impresse le caratteristiche che
contraddistinguono questo pianeta. Leggerezza, rapidità, sistema nervoso come
organo elettivo di azione.
La
parola lavanda deriva dal latino e suggerisce l’idea della purificazione e dei
bagni curativi.
Anticamente
viandanti e pellegrini la utilizzavano in mancanza di acqua per potersi lavare:
si usavano manciate di fiori strofinandole energeticamente sul corpo. Oltre a
ritrovarsi molto profumati erano anche in qualche modo “disinfettati” grazie
alle sue proprietà antisettiche.
I
Romani la utilizzavano nel bagno e furono probabilmente loro a introdurre la
pianta in Europa.
Gli
utilizzi e le forme di estrazione sono veramente tanti, ma tutti hanno in
comune la grande capacità riequilibratrice; una sorta di “centratura” tipica di
Mercurio.
Hermes,
con il simbolo del caduceo, ci consegna infatti qualità di saggezza e di
equilibrio.
Studiando
floriterapia e fitoterapia rimango sempre affascinata da quanto le Piante ci
siano utili: in tempi d’oro noi abbiamo saputo riconoscerle e positivamente
sfruttarle, ottenendo benefici con differenti modalità di estrazione… e tutte spesso hanno un filo conduttore.
Il
botanico inglese Nicholas Culpeper, vissuto nel 1600, già ne parlava come erba
governata da Mercurio e da utilizzare per il mal di testa, nelle affezioni da
freddo e nei crampi. Rinforzante di stomaco, fegato e milza. I fiori, lasciati
macerare nel vino venivano applicati sull’addome con un impacco per le persone
con difficoltà urinarie o afflitte da meteorismo.
Della
famiglia delle labiatae, l’infuso si usa ancora in tutti i casi di stanchezza,
irrequietezza, disturbi del sonno, problemi gastrointestinali di origine
nervosa; il bagno alla lavanda è consigliato in caso di disturbi circolatori funzionali.
L’olio
essenziale varia leggermente, a seconda della tipologia di lavanda utilizzata.
La lavanda spigo (lavandula latifolia) è leggermente canforata, dalle note fresche
ed erbacee. L’olio è un tonico cardiaco, mucolitico ed espettorante, sedativo.
Adatto per i massaggi riscaldanti e nelle tensioni e nei dolori ai nervi.
La lavanda vera (lavandula angustifolia) è ricca di acetato di linalele e linalolo.
E’ antispasmodica, antinfettiva, cicatrizzante e utile come rimedio di pronto
soccorso. Dalle note dolci e floreali è il calmante per eccellenza. Contro le
punture d’insetto e le ustioni può essere utilizzata sulla pelle anche pura.
La
lavanda ibrida o lavandino, è meno
canforata della lavanda spigo, ma con più linalolo. E’ un buon prodotto generalmente
più economico, tonico e stimolante.
Eccellente
rimedio nei colpi di sole; spalmato sulla pelle veicolato da olio o crema
previene le scottature.
Gli
oli essenziali sono “l’essenza” della pianta e il loro lavoro su di noi è
davvero a tutto tondo. Agiscono a livello fisico, psichico e spirituale.
Per
il suo potere antisettico, antiflogistico e cicatrizzante l’olio di lavanda può
essere applicato su ferite e ulcere infiammate ed infatti il medico francese
del 1900 e pioniere della fitoterapia Jean Valnet ne raccomandava l’uso nelle
ulcere veneree, nelle ferite e nelle infezioni alla gola.
Nella
visione botanica antroposofica, Pelikan ci dice che la pianta della lavanda
ricerca il calore, e la luce. In fondo Mercurio è il pianeta più vicino al
Sole… Secondo questo approccio la Lavanda stimola l’organizzazione dell’Io, e
la sua tendenza è quella di dominare e calmare il corpo astrale. In questo
senso la lavanda “tonifica i nervi”, calma, fa dormire, ma allo stesso tempo
scioglie i crampi, combatte la debolezza, è vivificante. Azione e non-azione
nello stesso tempo.
Anche
Lavender, Fiore del Nord America, ha indicazione soprattutto su stanchezze e
nervosismo ed in fitoterapia classica la tintura madre di Lavanda viene
utilizzata contro irritabilità nervosa, disturbi gastrointestinali ed
epatobiliari, disturbi genitourinari, tachicardia, ustioni.
Tutte
queste proprietà erano già note anticamente, la scienza oggi, spesso, non fa
che confermare ciò che le nostre nonne già sapevano.
Articolo che ho pubblicato sul notiziario dell'Unione di Floriterapia che puoi scaricare gratuitamente qui
http://www.unionedifloriterapia.it/wp-content/uploads/2009/05/Notiziario-luglio-2014.pdf
Articolo che ho pubblicato sul notiziario dell'Unione di Floriterapia che puoi scaricare gratuitamente qui
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